Fondo FOR.TE.: approvati i nuovi piani formativi per le imprese: più di centomilioni di euro per le competenze necessarie allo sviluppo

For.Te., il Fondo Interprofessionale del terziario italiano, ha approvato il sedici giugno 2011 i piani formativi relativi all’avviso 2/2010 , chiudendo il processo di valutazione dei progetti presentati dalle aziende aderenti. Si tratta di ben 689 progetti finanziati complessivamente: 49 riguardano il settore della logistica, delle spedizioni e dei trasporti, 485 riguardano il commercio, il turismo ed i servizi, mentre 155 riguardano agli altri settori economici. Un intervento davvero consistente, che ha determinato uno stanziamento da parte di For.Te. di oltre 102 milioni di euro: uno dei maggiori interventi per il sostegno al miglioramento del capitale umano ed al rafforzamento delle competenze in azienda mai avviato in Italia.

Le imprese hanno presentato direttamente più dei due terzi dei piani approvati (537 piani formativi), a dimostrazione di un coinvolgimento sempre maggiore delle aziende nella definizione degli interventi formativi per i lavoratori. Una consapevolezza che costituisce un valore aggiunto ed una prova di maturità delle aziende aderenti al Fondo For.Te.

I piani settoriali e territoriali presentati sono 152 e mostrano la capacità aggregativa delle imprese sul territorio.

For.Te. ha risposto in questo modo ad una domanda significativa: molte sono state le imprese che hanno presentato proposte di piani formativi al Fondo, con una interessante crescita in termini di qualità e di varietà dei contenuti degli interventi promossi. Nei criteri di selezione dei progetti il Fondo For.Te. ha tenuto conto delle “linee guida per la formazione nel 2010”, considerando in particolare gli ambiti relativi alla tutela ambientale e del consumatore, ai nuovi bacini di impiego, alle metodologie e sistemi di certificazione dell’apprendimento, al prolungamento dei periodi stagionali di attività, alle competenze emergenti e a quelle a rischio di obsolescenza. Inoltre è stata rivolta una specifica attenzione all’impatto di genere e ad alcuni target significativi, tra cui i lavoratori over quaranta, i giovani in inserimento, gli immigrati ed i disabili.