Intervista al neo presidente del Fondo For.Te., Gianfranco Bianchi

L’evoluzione delle dinamiche occupazionali italiane dipende molto dal settore terziario e soprattutto dalla capacita’ di far crescere le competenze e la qualità del lavoro nel settore. Qual’e’ in questo senso la funzione del Fondo for.Te.?
In primo luogo,considerando l’importanza di For.Te. nel panorama dei Fondi lnterprofessionali italiani, abbiamo piena coscienza della responsabilità del nostro lavoro a favore delle aziende e dei lavoratori, un lavoro in continua evoluzione capace di fornire risposte adeguate alle istanze del mondo del lavoro.

A sette anni dal suo avvio,il nostro Fondo,istituito da Confcommercio,Confetra,Cgil Cisl e Uil si è consolidato come una realtà affidabile ed efficace nel panorama della formazione continua,punto di riferimento per il settore Terziario,dei servizi e delle imprese in genere.

In un quadro economico che permane preoccupante per imprese e lavoratori,For.Te. rafforza il proprio impegno sulle risorse umane e sulla formazione come volano di sviluppo e di nuove opportunità.

For.Te. è la dimostrazione di come la gestione condivisa tra imprese e sindacati si dimostri il modo più efficace per realizzare formazione sempre più rispondente alla domanda che giunge dai protagonisti del mondo del lavoro.

Una formazione che ha dimostrato di essere capace di fornire risponde alle esigenze delle aziende quale che sia la loro dimensione o la loro collocazione geografica;

For.Te. offre la flessibilità organizzativa necessaria alle imprese, favorisce lo sviluppo tramite l’innovazione, si concentra sulle tematiche chiave e sulla dimensione di impresa più critica, offre una chance ai lavoratori delle cosiddette fasce deboli.

Nel complesso,stiamo parlando di oltre 900.000 lavoratori già formati,per oltre 10 milioni di ore di formazione allievo erogate, di cui il 57% sono donne, mentre il 35% sono lavoratori compresi tra i 45 e i 64 anni.

Oltre il 51% dei lavoratori che hanno beneficiato della formazione finanziata da For.Te. ha un titolo di studio pari alla licenza media.

A beneficiare dell’azione innovativa del Fondo è, in particolare il segmento delle piccole e piccolissime imprese. Queste costituiscono 1’89% delle aderenti al Fondo e ben il 75% delle beneficiarie delle risorse erogate attraverso gli Avvisi.

Sono 395 i milioni di euro impegnati dal primo Avviso del Fondo ad oggi,cui si aggiunge un ulteriore apporto pari a 60 milioni per il finanziamento dell’ultimo Avviso varato dal Fondo.

Altrettanto successo per il Conto Individuale Aziendale che, varato nel 2009, raccoglie sempre più consensi tra le aziende aderenti di medie e grandi dimensioni, consentendo ad aziende e lavoratori di programmare una vera e propria formazione su misura, per un totale di 20 milioni di euro impegnati.

Occorre sottolineare che se tutto ciò risponde al vero, e se grandi sforzi sono stati fatti dal Fondo per rendere meno faticoso e burocratico l’accesso ai finanziamenti,é necessario che lo stesso legislatore colga appieno la valenza di questi strumenti,eliminando gli ostacoli che ancora oggi non permettono alle Parti Sociali di assumersi a pieno la responsabilità delle scelte,per favorire nelle imprese e nei lavoratori un approccio diverso,più aperto,più orientato aivalori della formazione.

In questo modo i Fondi potranno essere sempre più strumento effettivo ed efficace per perseguire crescita e sviluppo, per contribuire a favorire quel rilancio dell’economia che per il nostro sistema non e’ più rinviabile.

For.Te. ha posto grande impegno verso la formazione sulla sicurezza nei luoghidilavoro presente praticamente in ogni Piano formativo. Un apporto importante alla crescita della cultura nazionale in materia di sicurezza.

I dati di questi ultimi mesi mostrano una interessante crescita quantitativa sia delle imprese associate che dei lavoratori coinvolti. Quali sono le scelte che avete promosso per poter sostenere questo sviluppo?
Dal giugno 2008 a gennaio 2011, la crescita è stata significativa, pari al 32% per quanto riguarda le aziende aderenti e al 18,40% per quanto riguarda i dipendenti. Attualmente le aziende sono 114.000, per 1.250.000 lavoratori.

Su questo risultato ha inciso sicuramente la scelta di diversificare e ampliare i servizi offerti dal Fondo, in considerazione della dimensione e della localizzazione delle aziende.

Gli interventi di “sburocratizzazione” e di semplificazione si sono rivelati vincenti in termini di crescita, tanto che al nostro Fondo si sono avvicinate numerose aziende di settori economici diversi dal terziario.

Uno dei nostri punti di forza è sicuramente l’attenzione all’assistenza erogata in tutta la fase di presentazione e di gestione dei Piani formativi, fino alla rendicontazione.

La distribuzione delle imprese aderenti in italia al fondi interprofessionali e dei lavoratori coinvolti varia molto da regione a regione e spesso anche in riferimento alla tipologia di impresa. Ci sono ancora forti spazi di crescita, per poter arrivare agli standard europei di accesso alla formazione continua. Da cosa dipende questa diversità nella cultura di impresa delle imprese italiane e dei territori?
Più che di diversità, parlerei di carenza di informazione sulla grande potenzialità della formazione, per lo sviluppo delle aziende da un lato e per la crescita professionale dei lavoratori dall’altro.
Abbiamo potuto constatare come le misure messe in atto dal Fondo in questi anni, a livello di promozione e di informazione, anche in sinergia con altri soggetti, hanno avuto effetti benefici.

L’incremento degli aderenti localizzati in tutte le aree del paese ,incluse il Sud Italia ed Isole impegna sempre più il fondo nel proseguire lo sviluppo di ulteriori iniziative,in considerazione degli ampi spazi di crescita che ancora vi sono. Le imprese del terziario, basti pensare al commercio ed al turismo, sono spesso di piccola dimensione. Quali sono gli interventi che avete avviato per poter coinvolgere il maggior numero di piccole imprese nelle vostre opportunità?
Come dicevo, il Fondo, dopo aver sperimentato la formula degli Avvisi di tipo generalista nella fase di start up, ha posto molta attenzione alle esigenze delle aziende, considerando con attenzione le diversità dettate dalla dimensione e dalla localizzazione delle aziende.
Dopo l’avvio del Conto Individuale Aziendale che ha incontrato il favore delle aziende di medie,grandi e grandissime dimensioni, è stato varato il Catalogo on line dell’offerta formativa di For.Te., che attraverso Voucher offre soprattutto alle piccole e piccolissime imprese la possibilità di usufruire della formazione in maniera semplice e veloce.
Un’altra formula interessante per settore e/o territori, è costituita dai Piani Settoriali e Territoriali, che consente di aggregare numerose aziende di piccole dimensioni,attraverso il coinvolgimento delle Parti Sociali.
L’impegno del Fondo non si ferma certamente qui; abbiamo fatto del miglioramento continuo la nostra principale strategia competitiva. In italia esistono numerosi fondi interprofessionali, in alcuni casi in concorrenza tra loro e sembra importante poter arrivare ad una migliore informazione verso le imprese, affinchè sia capillare e corretta. Come intendete sviluppare la collaborazione in questo senso con i professionisti del settore, come i consulenti del lavoro? Quello della correttezza e puntualità dell’informazione sarà il tema dominante dei prossimi anni. Assistiamo al proliferare di pubblicità a mezzo stampa di numerosi fondi interprofessionali che potrebbe disorientare imprese e lavoratori.
Siamo pertanto molto attenti a collaborare con i professionisti che operano sul mercato del Lavoro e in particolare riteniamo che i consulenti del lavoro siano interlocutori importanti.
Per questo motivo abbiamo avviato un percorso di collaborazione per condividere interventi di promozione delle opportunità offerte dal Fondo,verso le aziende.