Apprendistato. Dal Rapporto di monitoraggio indicazioni per il futuro

Il tema dell’apprendistato fa parte della discussione tra il governo e le parti sociali sul lavoro. Il recente Testo Unico (Decreto Legislativo n.167, del 14 settembre 2011) ha introdotto novità significative per fare di questo contratto la principale via di accesso dei giovani al mercato del lavoro. L’ istituto è stato con il tempo modificato e gli ambiti di utilizzo si sono allargati anche alle qualifiche più alte. Il governo Monti ha ribadito l’importanza dell’apprendistato, che è apprezzato dalle parti sociali per le agevolazioni fiscali e contributive, le garanzie di stabilità, il legame con l’intervento formativo e la crescita di competenze professionali. Per questo motivo è importante capire quali sono state, in questi anni di crisi, le opportunità che apprendistato ha offerto. Il Rapporto di monitoraggio, a cura dell’Isfol, pubblicato dal Ministero del Lavoro, descrive nel dettaglio la sua evoluzione nel 2009-2010. Il contratto di apprendistato ha subito gli effetti negativi della congiuntura economica proprio nelle fasce di età più basse. I rapporti di lavoro in apprendistato dichiarati dall’INPS si sono attestati nel 2010 su un numero medio di circa 542.000 unità, con una flessione pari al 16%. In termini assoluti si registra una caduta di oltre 100.000 rapporti di lavoro rispetto al 2008: gli apprendisti avviati passano da circa 387.000 nel 2008 a 289.000 nel 2010. L’apprendistato si conferma tuttavia una modalità positiva di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Resta infatti alta la percentuale di assunzioni definitive di apprendisti. Le aziende hanno trasformato, nel 2010, circa 177.000 rapporti di apprendistato, con un incremento del 12,3% rispetto al precedente anno. In diminuzione il numero dei lavoratori cessati (25,3%), che nel 2010 ammonta a poco più di 227.000 unità. Un fenomeno su cui riflettere è come il calo nel numero di apprendisti si accompagni a una contrazione del volume dell’offerta di formazione erogata da Regioni e Province Autonome. Nel 2010 sono stati 136.784 gli apprendisti inseriti in percorsi formativi, con una diminuzione nel biennio pari al 19,3%. L’apprendistato per i minori e quello per l’alta formazione (superiore o universitaria) sono le tipologie contrattuali destinate ad avere l’impatto significativo nella messa a regime della riforma avutasi con Testo Unico. La risposta delle imprese sembra far sperare nel potenziamento di questo istituto per il futuro.