La Green Economy e l’impegno di For.Te.

“La più grande occasione di investimenti nella storia dell’umanità”. Così Lester Brown ha definito la riconversione ecologica dell’economia. E’ un richiamo e un invito alla massima responsabilità verso il futuro della nostra civiltà.
Molte aziende, anche per la spinta di clienti più consapevoli, si avvicinano a un modello che punta a ridurre i consumi di energia e di materiali e ad incorporare valori etici e ambientali. Sono timidi passi in avanti, contributi al Green New Deal globale auspicato dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente. I Fondi interprofessionali una parte di questa responsabilità devono assumerla. Si tratta di una duplice responsabilità: diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e della green economy; promuovere i profili professionali indispensabili.
La green economy comporta un profondo ripensamento del modo di lavorare e di progettare la nascita di nuove figure. Sorgono professioni specifiche, legate ai mille aspetti del cambiamento: dalla mobilità all’alimentazione, dagli stili di vita all’abitare, dalla conservazione e gestione intelligente degli ecosistemi alle infrastrutture attente alla natura. Fino al turismo, che trova nella qualità dell’ambiente e nella fruizione ottimale del territorio la più grande risorsa. Il salto di competitività, che l’Unione Europa persegue con la costruzione di un’economia della conoscenza, può avere nella green economy un terreno fertile anche dal punto di vista occupazionale.
Con la prudenza e la gradualità del caso, si tratta di capire come i problemi possono essere affrontati e risolti modificando gli approcci abituali. Serve in primo luogo una formazione teorico-pratica, qualificata (per funzioni) e specialistica (per temi). Ma occorrono anche conoscenze e abilità trasversali, cognizioni tecniche non settoriali, che riguardino le relazioni e gli assetti organizzativi, i processi, i contesti. La formazione non potrà riguardare solo i profili alti e il management, ma tutti i livelli della realtà aziendale.
For.Te., rappresenta aziende molto diverse tra loro per dimensione e per settore di appartenenza; Questa varietà ha consentito un allargamento della domanda e dell’offerta di formazione, che ha investito anche la green economy. Sulla scia di un’adesione sempre più stretta ai fabbisogni professionali, , le competenze connesse ai green jobs sono state inserite tra le priorità dell’Avviso 2/10 e hanno avuto adeguato spazio nelle proposte del Catalogo dell’Avviso per la formazione individuale tramite voucher.
L’analisi dei Piani presentati da For.Te. evidenzia attività formative per l’acquisizione di competenze inedite, riferibili a numerose figure lavorative: l’agricoltore biologico, il certificatore di prodotti biologici, l’agronomo, il perito agrario, il verificatore degli enti di certificazione, delle aziende alimentari e agroalimentari; gli addetti dei trasporti pubblici locali, delle strutture alberghiere e più in generale del sistema dell’ospitalità, della grande distribuzione organizzata e delle public utilities.
Per For.Te. è stato un primo, felice, banco di prova cui altri dovranno seguirne. Per il futuro, oltre che a dare risposte alle esigenze espresse dalle aziende, si potrà contribuire ad anticiparle, sollecitando una formazione su contenuti e metodi innovativi legati allo sviluppo dei green jobs. In questo modo For.Te. ritiene di interpretare al meglio il suo ruolo al fine di sviluppare un circuito virtuoso fra formazione, ripresa economica, qualità del lavoro, tutele.