I dati di Unioncamere-Infocamere sui primi cinque mesi dell’anno registrano un aumento di cessazioni di imprese, ma nuove aperture fanno sì che il saldo sia meno negativo rispetto a tre anni fa. Mentre i primi tre mesi erano stati molto sfavorevoli, ad aprile e maggio si sono infatti registrati incrementi, concentrati soprattutto a Roma e Milano.
Da gennaio a maggio del 2012 ci sono state 197.583 chiusure di attività, con un calo complessivo di 3.064 unità. Paragonata al 2009, l’anno finora peggiore, la flessione è stata più ridotta; allora era stata di 11mila attività. A invertire la tendenza sono state Lazio e Lombardia. Nel Lazio si è avuto il saldo più importante: 5.378 imprese dall’inizio dell’anno, grazie alla forte crescita nella capitale. I segnali positivi non oscurano i punti critici. In particolare l’andamento del mercato del lavoro, con una disoccupazione giovanile che supera il 30 per cento, e la situazione delle micro e piccole imprese, fra le più colpite dalla restrizione dell’accesso al credito e dai ritardi nei pagamenti delle commesse, specie da parte della Pubblica amministrazione.